I modelli aziendali del futuro, tra responsabilità sociale d’impresa e welfare

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I modelli aziendali del futuro, tra responsabilità sociale d’impresa e welfare

Abbiamo già parlato in passato di nuovi modelli di lavoro, che promuovessero una cultura aziendale più umana e attenta al sociale e leadership empatica.

Oggi invece ci occuperemo di altri cambiamenti dei modelli aziendali che stanno attraversando questi tempi, segnati da nuovi trend generati da evoluzioni sociali ed economiche decisamente repentine. 

Parliamo di due aspetti fondamentali della cultura aziendale, come responsabilità sociale e welfare aziendale. Come si stanno evolvendo? 

Responsabilità sociale aziendale post pandemia

Di responsabilità sociale ne avevamo già scritto qui, e possiamo sintetizzare alcuni degli esempi più comuni:

  • Riduzione dell’impronta climatica (emissioni di gas ad effetto serra)
  • Miglioramento delle politiche del lavoro
  • Partecipazione al commercio equo e solidale
  • Attività di beneficenza
  • Volontariato nella comunità
  • Politiche aziendali a beneficio dell’ambiente
  • Investimenti socialmente rispettosi dell’ambiente

Negli ultimi anni, complici i cambiamenti sociali, climatici ed economici che hanno più o meno improvvisamente colpito il pianeta, nuove forme di responsabilità sociale si sono affermate.

Oggi è infatti sempre più diffuso vedere aziende schierarsi pubblicamente contro le molestie e le discriminazioni sul lavoro grazie al movimento #metoo, e contro ogni discriminazione, o scelte politiche che hanno un impatto negativo sull’ambiente

Anche le politiche di protezione della privacy possono diventare parte delle tendenze Corporate Social Responsibility, viste le numerose e recenti violazioni dei dati che minacciano le informazioni personali.

I motivi dietro la responsabilità sociale e la sua comunicazione

Perché le aziende si spendono per questi nobili impegni? E perché è un vantaggio comunicarlo all’esterno?

I motivi risiedono non solo nel sapere di migliorare il mondo, ma anche nella costruzione di una solida e positiva reputazione, online e offline.

La responsabilità sociale delle imprese in effetti aiuta a creare fiducia, sensibilizzare e incoraggiare il cambiamento sociale. Gli sforzi delle aziende nel comunicare le loro iniziative, soprattutto i grandi gruppi, conducono a risultati di vasta portata che possono avere un impatto sui principali problemi del mondo: dalla fame alla salute, al riscaldamento globale.

Ma comunicare una presa di posizione o un gesto impegnato nel sociale favorisce allo stesso tempo la reputazione e il posizionamento dell’azienda sul mercato.

Pensate alle iniziative di successo di aziende come Patagonia per il movimento Black Lives Matter, o la campagna di Nike per i diritti civili ispirata al gesto di ribellione del giocatore della NFL Colin Kaepernick. 

Agire responsabilmente all’interno

Ma non è solo all’esterno che si giudica la responsabilità sociale aziendale. Uno degli aspetti più importanti anche se sottovalutati della cultura aziendale è il welfare, l’insieme di iniziative, beni e servizi messi a disposizione dall’impresa come sostegno al reddito.

Un positivo piano di welfare aziendale migliora il grado di benessere e attenzione che l’azienda riconosce alla dimensione personale dei suoi dipendenti.

Questo argomento negli ultimi anni ha generato sempre più interesse nel mondo del lavoro, spingendo realtà aziendali a stilare report e index per il welfare d’impresa, come riportato da questo articolo.

Il Welfare Index per le PMI del 2021 ad esempio ha messo in evidenza che per affrontare la crisi le imprese hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale: in ambito sanitario, dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); nella conciliazione vita-lavoro, con maggiore flessibilità oraria (35,8%) e nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%); a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%) e sostengo nell’educazione scolastica dei figli (4,8%); ma anche offrendo contributi alla comunità esterna, come donazioni (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%). 

Oltre a questo, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività

Un dato interessante che disegna una nuova prospettiva sul welfare è quello sugli sviluppi futuri: 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni: la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%). 

Sembra proprio che un nuovo corso del welfare aziendale avrà anche un ruolo esterno all’azienda. Sarà quindi possibile un welfare che includa e crei valore anche per fornitori, territorio e comunità? Noi continueremo a monitorare, spendendoci per un ambiente di lavoro socialmente responsabile, come evidenziato nel nostro manifesto dei valori.

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