
Purpose, perché esiste la tua azienda
Nel titolo abbiamo usato una frase affermativa, ma potremmo tranquillamente trasformala in delle domande: qual è il tuo purpose aziendale? Perché hai deciso di fare impresa? Perché esiste la tua attività?
Oggi più che mai l’imprenditore è chiamato ad avere una visione di lungo periodo, un ideale da portare avanti. Chi vede l’azienda semplicemente come uno strumento di profitto è destinato a fallire, perché le persone hanno bisogno di identificarsi in qualcosa: in un’icona.
Apple è l’esempio più eclatante. Ma non è certo il solo. E, soprattutto, questo passaggio epocale non è appannaggio solamente delle grandi multinazionali.
Anzi, sono proprio le PMI, tessuto pulsante dell’economia italiana, che cominciano a percorrere questa strada.
Che cos’è il Purpose
Qualsiasi sia l’impresa alla quale ci riferiamo, nasce sempre da un’intuizione, da un colpo di genio, da un’analisi del mercato. Comunque, da un’idea.
Il potere delle idee è enorme anche se la modernità con i suoi ritmi vertiginosi e la sua ossessionante ricerca del profitto, sembra portarci a dimenticarlo in parte. Le più grandi rivoluzioni della storia dell’uomo e di quella personale di ognuno, nascono proprio da qui: da un’idea.
Il Purpose è esattamente questo, l’idea primordiale, lo scopo ultimo, la finalità per la quale un’impresa è stata avviata. Il profitto non è quindi il punto di partenza, ma la conseguenza di un circolo virtuoso.
L’idea mette sempre al centro la persona: è un modo per migliorarle la vita. Ed ha sempre una visione di medio/lungo periodo.
L’errore di parte dell’imprenditoria attuale, soprattutto di quella in difficoltà, è proprio il concentrarsi sul tutto e subito, sul guadagno rapido, senza prospettiva.
Quell’idea di business incentrata solamente sul miglioramento del profitto e del bilancio è ormai superata.
Lo scopo degli imprenditori di oggi e di domani deve diventare quello di rendere, in qualche modo, il mondo un posto migliore in cui vivere.
Il Purpose di ogni azienda nel suo specifico settore deve contenere in sé l’idea di creare vero valore per gli stakeholders, siano essi gli impiegati, i potenziali acquirenti, la società civile.
Certo, è qualcosa di ambizioso. Ma sono state proprio le idee ambiziose a creare il vero progresso.
“Concentrati sul prossimo quarto di secolo e il prossimo trimestre andrà bene”.
Da brand ad icona
Recuperare il concetto di purpose e mettere al centro il miglioramento del benessere collettivo, conduce ad un altro cambiamento epocale.
L’impresa non tende più ad essere percepita come brand, quanto come icona.
E che differenza c’è?
Sostanziale in effetti. Le imprese che tendono alla realizzazione del loro purpose hanno la capacità di innescare energia positiva al loro stesso interno e verso l’esterno. Quando collaboratori e management condividono la stessa visione, ognuno fa tutto ciò che è nelle proprie capacità per contribuire all’attuazione del purpose generando valore nelle persone.
Entriamo ancora di più nello specifico, confrontando brand ed icona.
- Il brand ti dice cosa fa l’impresa. L’icona perché lo sta facendo.
- Il brand è guidato dal mercato. L’icona dall’etica.
- Il brand si rivolge ai consumatori. L’icona agisce per avere dei sostenitori.
- Il brand si promuove attraverso annunci pubblicitari. L’icona, attraverso azioni.
- Il brand suscita fedeltà. L’icona, amore.
- L’imprenditore che vuole fare brand adotta una leadership transazionale. Chi vuole trasformare la sua impresa in un’icona lavora su una leadership trasformazionale.
- Il brand guarda al prossimo trimestre. L’icona ai prossimi 25 anni.
E’ facile realizzare questo passaggio, rimettendo al centro il purpose e le persone, e creando valore per gli stakeholders?
Certamente no. Ma sembrerebbe l’unica strada per aspirare ad un mondo migliore.
Per tutti ed in tutti i sensi.
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