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I nuovi modelli che hanno segnato i trend 2021 del mondo del lavoro

L’ultimo anno e mezzo ha scosso molte organizzazioni e modelli di business, ribaltando priorità e piani, mentre manager e dipendenti hanno continuato a navigare in un mondo del lavoro in rapida evoluzione

Per molte realtà aziendali, tutto ciò ha previsto il rispondere -forse per la prima volta nella loro storia- tra le altre cose, al passaggio ad uno staff remoto a tempo pieno, al vero supporto del benessere dei dipendenti, alla successiva gestione di una forza lavoro ibrida e più recentemente al confronto con le leggi sul lavoro relative alle certificazioni verdi.

Ci troviamo ai primi stadi di un ritorno alla stabilità, ma abbiamo davanti ancora cambiamenti che ci accompagneranno sicuramente per gran parte del 2022. Ma come stanno evolvendo realmente i modelli di lavoro che hanno segnato i trend dell’ultimo anno?

Flessibilità, telelavoro, settimana corta: nuovi paradigmi della cultura organizzativa

Se il 2020 aveva visto l’esplosione dello smart working come modello necessario e in alcuni casi obbligatorio, il 2021 ha visto spostare l’ago della bussola verso soluzioni più ibride e flessibili

Il trend ha messo in luce un’attenzione maggiore ai momenti della giornata in cui si prevede che i dipendenti effettivamente lavorino. 

Secondo uno studio del World Economic Forum, due terzi dei professionisti in tutto il mondo ora preferiscono lavorare in modo flessibile e avere la libertà di organizzare le proprie giornate come desiderano.

Questa preferenza ha riscontrato i pareri positivi di studiosi ed esperti, ma anche di manager lungimiranti i quali hanno promosso esperimenti di riorganizzazione aziendale, a cominciare dalle iniziative di settimana lavorativa ridotta. Esempi di successo come in Giappone (Microsoft) e Islanda, hanno spinto molte aziende anche in tutta Europa a sperimentare la settimana di 4 giorni anziché 5.

A testimonianza di ciò, il sondaggio sui dipendenti ReimagineHR 2020 di Gartner ha rivelato che solo il 36% dei dipendenti ha ottenuto risultati elevati in organizzazioni con una settimana lavorativa standard di 40 ore. Le aziende che offrono ai dipendenti flessibilità su quando, dove e quanto lavorare, riscontrano un aumento delle alte prestazioni nel 55% dei casi.

management e lavoro

Una cultura aziendale più umana e attenta al sociale

Dai trend dell’ultimo anno e mezzo è scaturita inoltre una maggiore attenzione alle dimensioni umane dei dipendenti: la pandemia ha permesso ai leader aziendali una maggiore visibilità sulla vita personale dei loro sottoposti, che hanno affrontato sfide personali e professionali senza precedenti.

È diventato chiaro quindi che supportare i dipendenti nella loro vita personale in modo più efficace consente loro non solo di avere una vita migliore, ma anche lavorare ad un livello superiore

Sempre secondo l’indagine di Gartner, i datori di lavoro che hanno supportato i dipendenti per esigenze di vita privata hanno notato un aumento del 23% di lavoratori che segnalavano una migliore salute mentale e un + 17% che segnalavano anche una migliore salute fisica

Il supporto alla salute mentale sembra quindi essere la nuova normalità per un efficace employee management. Estensione del congedo parentale, aumenti del budget per il benessere assegnato a programmi di benessere mentale ed emotivo, istituzioni di giornate dedicate alla salute mentale: alcune delle iniziative nate in questi ultimi anni per promuovere una cultura aziendale vicina alle persone.

Non solo, la vicinanza ai dipendenti ha fatto sì che sempre più lavoratori desiderino maggiore attenzione dell’azienda sugli attuali dibattiti sociali e politici

Il desiderio dei dipendenti di lavorare per organizzazioni i cui valori sono in linea con i propri è in effetti un trend in crescita da diversi anni, ma recentemente ha subito un’impennata: un sondaggio di Gartner ha rilevato che il numero di dipendenti considerati altamente coinvolti è aumentato dal 40% al 60% quando la loro organizzazione ha agito sui problemi sociali di oggi.

lavoro e vita privata

Delocalizzazione e noleggio di talenti

Se una volta erano gli Stati e le città a incentivare la delocalizzazione delle aziende, grazie a giurisdizioni più flessibili, nell’ultimo periodo si è vista un’inversione di tendenza. La nuova era del lavoro remoto e ibrido ha promosso un nuovo assetto strategico: il luogo di domicilio di un dipendente sarà meno legato a dove si trova il suo datore di lavoro.

Questo anche perché le nuove esigenze in continua evoluzione delle aziende ha spinto gli addetti alle risorse umane a elencare il 33% di competenze in più negli annunci di lavoro nel 2020 rispetto al 2017

E il nuovo trend che ne è scaturito nel 2021 è stato un incremento di contratti flessibili e partnership con altre aziende per “noleggiare” talenti o figure specializzate per un breve periodo di tempo, in modo da soddisfare le nuove esigenze di competenze.

Mentre ci muoviamo verso il 2022, questi nuovi modelli potrebbero aver indicato una nuova strada al mondo del lavoro, sempre più influenzato dalla società e dagli individui. 

Dai loro desideri, dalle loro esigenze, le aspettative. Una via per una cultura aziendale sostenibile e a misura d’uomo si sta costruendo a livello mondiale, e come gruppo Immedya siamo orgogliosi di farne parte, come sostenuto nel nostro manifesto.

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