
Leadership gentile ed empatia: la nuova frontiera del management
I recenti cambiamenti del mondo del lavoro hanno fatto emergere nuovi modelli, più dinamici e flessibili, ma hanno cambiato anche l’approccio al management. A seguito delle problematiche sociali, climatiche, e politiche che hanno segnato gli ultimi anni, nuovi profili manageriali si stanno rivelando particolarmente vincenti, preferendo skills che descrivano una leadership gentile incentrata sull’empatia.
L’empatia come paradigma del leader gentile
Abbiamo già affrontato temi importantissimi per la crescita aziendale, come linguaggio inclusivo e intelligenza emotiva, e la ricerca dell’empatia da parte dei piani alti si muove proprio in questo senso. Senza girarci troppo intorno, possiamo tranquillamente affermare che un leader empatico fa crescere l’azienda.
Aiuta infatti a creare un senso di appartenenza, rafforzando la convinzione che le prospettive dei dipendenti siano importanti e che le loro voci siano ascoltate.
Questa ricerca di Catalyst mette in evidenza l’impatto negativo che può avere una leadership non empatica: il 61% delle persone intervistate con leader senior altamente empatici dichiara di essere spesso o sempre innovativo sul lavoro rispetto a solo il 13% di quelli con leader senior meno empatici. Nel frattempo, il 76% delle persone intervistate con leader senior altamente empatici riferisce di sentirsi spesso o sempre coinvolto, rispetto a solo il 32% di quelli con leader senior meno empatici.
Come portare l’empatia in azienda?
Esistono diversi modi per riconoscere un leader empatico, e se desideri diventare anche tu una figura di riferimento simile, puoi partire da questi spunti.
Mostra il tuo impegno
Comincia dallo sfatare alcuni dei miti sull’empatia. Dimostra che prendi sul serio l’empatia, che non è solo una trovata. Non si tratta di portare il proprio cane a una call su Zoom, ma di impegnarsi a rendere l’empatia parte della cultura quotidiana. Includi l’empatia come una delle tue metriche, nomina un chief empathy officer, aggiungi “essere empaticə” ai tuoi criteri decisionali di investimento quotidiani: mostra ai tuoi collaboratori e dipendenti che l’empatia è un obiettivo a lungo termine, che non è solo l’ennesimo task da spuntare.
Usa i dati per misurare i progressi
Introduci una serie di metriche basate sui dati per misurare i tuoi progressi. Usa i sondaggi per misurare i livelli di empatia nelle riunioni online. Assicurati che ci sia una domanda diretta sull’empatia nei sondaggi tra dipendenti e clienti, ed eseguili mensilmente e non annualmente. Scomponi l’empatia nelle sue componenti essenziali: empowerment, significato, appartenenza, rassicurazione, autenticità, collaborazione ed etica. I dati sono fondamentali per l’empatia, poiché ti consentono di individuare i deficit e punti di forza personali.
Inizia con piccoli gesti
La leadership empatica non la trovi nei gesti eclatanti; si tratta di replicare molteplici “spinte di empatia” su piccola scala, che sono gesti a basso costo e ad alto impatto.
Una spinta all’empatia potrebbe misurare la quantità di tempo in cui le persone vengono interrotte durante le riunioni, o l’invio di un’e-mail mensile dal CEO che riconosce meriti a coloro che si sono spinti oltre.
Potrebbe essere cambiare un titolo di lavoro per riflettere l’impatto che la persona ha, invece che lo status symbol del ruolo: ad esempio, i dipendenti di Starbucks sono tutti chiamati “partner”. Questi piccoli cambiamenti hanno un enorme impatto sui livelli di empatia.
Il ruolo del leader empatico nel futuro dell’employee engagement
Se sapranno essere mantenute sulla stessa lunghezza d’onda, empatia e flessibilità sono e saranno sempre di più i tratti distintivi del manager del futuro.
Questo perché il successo di un’azienda dipenderà sempre dalla capacità dei leader di mettere le persone nella condizione più corretta e performante possibile.
Un clima aziendale e un’esperienza di lavoro permeati da intelligenza emotiva e gentilezza saranno favorevoli al coinvolgimento di collaboratori e dipendenti, con conseguente impegno verso l’esecuzione delle mansioni, e al raggiungimento dei risultati sperati.
Un obiettivo davvero alla portata di tutti, per una visione futura di una cultura aziendale inclusiva, sostenibile e con le persone al centro.
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