
Perché le imprese attivano il business del pensiero creativo?
Il pensiero creativo contribuisce a portare ricchezza. Persone creative e capaci di richiamare alla parte più ingegnosa del loro essere per realizzare un obiettivo, permettono alla loro azienda di crescere e creare un business forte.
Al contempo, per chi vuole generare del business esiste un approccio in grado di condurre tutti gli attori in gioco ad usare la creatività per far prosperare l’impresa, persino gli stessi clienti.
Vediamo insieme come sia possibile.
Creatività come motore per la crescita
Secondo il noto pedagogista Ken Robinson la creatività è “il processo per avere idee originali che hanno valore”.
Le idee originali sono quindi fonte dell’innovazione, il motore principale della crescita e della produttività.
La capacità di innovare è fondamentale per il successo di un’azienda, perché la rende flessibile e adattabile, in grado di rispondere al cambiamento.
Ma per farlo le aziende hanno bisogno di una cultura che ponga l’auto-consapevolezza dei propri dipendenti almeno nei primi posti dei fattori chiave della crescita.
È stato dimostrato infatti che i programmi di consapevolezza migliorano la produzione creativa, la flessibilità cognitiva e la risoluzione dei problemi. Nei luoghi di lavoro frenetici di oggi, secondo Byrne e Thatchenkery, le tecniche di consapevolezza offrono “un’opportunità per rafforzare la creatività dei team di lavoro”.
La creatività genera business, e l’economia ne trae un vantaggio trovando una dimensione all’interno del processo creativo, e non viceversa.
L’economia nella creatività: il caso della CreEconomy Activation
Lo spiega bene questo articolo di MarkUp, citando la tendenza crescente della CreEconomy Activation.
L’attivazione del business è conseguenza della generazione di pensiero creativo in forme diverse: musica, design, grafica, composizione manuale. Molte aziende promuovono iniziative che “attivano” il business attraverso un atto creativo che implichi il coinvolgimento, impegno, una reazione immediata, ma anche espressività dei legami e prossimità fisica o digitale.
Tutte espressioni decisamente appartenenti al carattere umano, che ci rendono unici, anche in tempi in cui l’intelligenza artificiale sembra prendere il sopravvento sulle discipline creative. Aziende lungimiranti e innovative hanno già intrapreso la tendenza ad esplorare nuovi confini di attivazioni di business creative.
Uno dei migliori esempi risale a molti anni fa, ma fa comprendere bene il potenziale di questo tipo di esperienze.
La personalizzazione del business secondo Nike
Nel 2006 Nike lancia iD, un servizio per personalizzare le sneakers prima di acquistarle: collegandosi sul sito, ogni utente si trasforma in creativo e designer, modificando i modelli disponibili con variazioni di colori sulle diverse sezioni della scarpa (suola, lacci, linguetta, ecc.) e aggiungendo anche scritte e frasi personali.
Nike è poi riuscita a fare ancora di meglio: dopo iD lancia un’iniziativa unica, Nike iD Bespoke. Prenotandosi solo ed esclusivamente presso il punto vendita di Mercer St a New York, è possibile diventare designer per un giorno, durante il quale, assieme al ben istruito staff del brand l’utente discute il suo progetto, e dopo aver lavorato a bozzetti liberi, passa a progettare la scarpa su 82 colori e materiali diversi fino a quando il risultato finale è ritenuto soddisfacente.
La creatività degli utenti genera un nuovo business, e alimenta così nuove possibilità di crescita e profitto per Nike, che può avvalersi della “consulenza creativa” del suo pubblico per ripensare anche le strategie di prodotto, in base alle preferenze e ai trend.
Gli esempi più recenti hanno invece spinto la creatività ancora più lontano.
Creatività sonora e intellettuale
Kia Motors ha di recente sviluppato un concept di architettura sonora, Kia Instruments, al fine di esplorare gli effetti di suoni e musica sul cervello umano e in particolare i cosiddetti “pink sound“, i suoni della natura che stimolano la creatività.
Con l’aiuto di una neuroscienziata e di un’azienda specializzata in risorse audio, DaHouse Audio, hanno dapprima catturato i suoni e poi progettato un sintetizzatore speciale per concepire l’architettura sonora della marca, creando così un sound logo, i suoni che emetteranno i nuovi veicoli Kia, un album con quattro tracce creato dall’artista virtuale Wave, e un Vst Plugin scaricabile, che permetterà a chiunque di realizzare nuove opere musicali manipolando gli asset audio di Kia.
Lego invece ha pensato di coinvolgere le famiglie Lgbtq+ con l’obiettivo di celebrare la diversità e creare un nuovo alfabeto, per dare voce alle identità di genere attraverso i propri mattoncini. Sul sito della campagna di activation “The A to Z of Awesome” è possibile contribuire in modo creativo alla nascita di un nuovo vocabolario del gioco dei mattoncini più famoso al mondo: verranno poi selezionate le creazioni più fantasiose per realizzare il nuovo alfabeto 2022 di Lego Pride.
Conclusioni
Come abbiamo visto in modo sommario, le iniziative possono essere promosse per scopi diversi e audience frammentate, ma la scintilla creativa costituisce sempre l’anima delle attività economiche.
Essa diventa non solo esercizio umano necessario, ma un vero atto di sopravvivenza per l’economia: il futuro del business ne avrà sempre più bisogno.
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