
Futuro e crescita: quanto conta costruire una solida cultura?
Nella nostra società tecnologicamente avanzata e sempre più specializzata, le conoscenze e le competenze delle persone rappresentano la vera risorsa per il progresso di una comunità, perché è soprattutto dalla capacità di investire sulle persone che dipende la vitalità sociale, economica e culturale di un territorio.
Avere fiducia nelle persone, nell’educazione e nella formazione significa creare cultura e credere nel futuro.
Chi partecipa alla nostra crescita personale?
Quanti attori giocano un ruolo fondamentale nella crescita di un individuo in società? La famiglia, gli affetti, la scuola, le istituzioni, sono le prime figure che ci vengono in mente, quelle che cooperano per permetterci di formarci e costruire un nostro posto nel mondo, nonostante le statistiche rivelino che, in media, i governi dell’OCSE riservano soltanto il 5% circa del loro PIL all’istruzione.
Se non è lo Stato a prendersi carico completamente dello sviluppo formativo e culturale delle future generazioni, tocca quindi a tutta la comunità (e anche alle aziende) creare il terreno per generare un ambiente ricco di valori positivi, in modo da costruire una cultura migliore per il prossimo.
Generare cultura significa contribuire a rappresentare concretamente porzioni del mondo, che aiutino gli altri ad interpretare e leggere tutto ciò che ci circonda, e a migliorare come individui.
La cultura è prendersi cura del proprio spirito e della sua crescita
La cultura infatti, secondo il dizionario Treccani, è “L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire lo spirito, a sviluppare o migliorare le facoltà individuali, specialmente la capacità di giudizio.”
La formazione, la ricerca e l’esperienza formano il nostro essere, ci aiutano a crescere. E non è un caso che la parola “cultura” significhi “coltivazione della terra“, e che derivi dal verbo còlere, “coltivare“.
Cicerone ad esempio parlò di cultura animi (letteralmente, la “coltivazione dello spirito”) come dell’obiettivo principale della filosofia e, in generale, dell’educazione. Come un terreno richiede una cura assidua per esprimere le proprie potenzialità, cioè per dare frutti, allo stesso modo l’individuo deve coltivare il proprio animo se vuole esprimere al meglio le proprie capacità.
Coltivare cultura per le nuove generazioni
Come Gruppo Immedya ci impegniamo ogni giorno nella valorizzazione delle idee, incentivando la libera circolazione di input e promuovendo così diversità e multiculturalità. Per noi lo sviluppo di una cultura condivisa progressista, flessibile e rispettosa delle persone è uno dei pilastri del nostro Manifesto dei valori.
Crediamo nel potenziale delle persone, soprattutto in quello futuro.
Per questo motivo abbiamo pensato, in occasione della chiusura dell’anno scolastico, di regalare un albero della nostra foresta Treedom a tutti i figli dei lavoratori del Gruppo, per festeggiare quella che è sempre stata una tappa fondamentale per la vita di molti, durante la quale si tirano le somme, e dove si progettano nuove possibilità di crescita future.
Tra gli alberi da frutto che potevamo scegliere, abbiamo individuato la Markhamia, la Tefrosia e la Papaya: tra i loro significati troviamo infatti concetti di resilienza e di eterna giovinezza.
Nel nostro lungo percorso di crescita, tutti noi dovremmo essere capaci di rialzarci dalle difficoltà e restare un po’ bambini per apprezzare il mondo ogni giorno con occhi diversi.
A Celine, Cristian, Davide, Edoardo, Emma, Greta, Gioele, Leonardo, Ludovica, Nina, Rebecca, Samuele e Tommaso l’augurio che nel vostro futuro possiate raccogliere i frutti di un mondo e di una cultura sempre migliori.
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