
Fare o agire? Filosofia in azienda.
Il compito del management aziendale è “coordinare gli sforzi delle persone per raggiungere obiettivi e traguardi, utilizzando le risorse disponibili in modo efficiente ed efficace”.
Questa definizione potrebbe aprire una riflessione potenzialmente infinita, nel corso della quale interrogarsi su ogni termine citato.
Partiamo, ancora una volta, dalle persone e da come il management aziendale può aiutarle ad essere efficaci ed efficienti e, soprattutto, orgogliose del proprio ruolo.
Per farlo, torniamo indietro nel tempo, alla differenza introdotta da Aristotele tra il fare e l’agire.
Da Aristotele al management aziendale
La visione aristotelica del mondo era in molti casi dicotomica: bianco o nero, due opposti che chiaramente si differenziavano.
Senza entrare troppo nel merito dei pensieri del filosofo, possiamo semplificare scrivendo che chi fa è spesso un mero esecutore, che mette in pratica ciò che gli viene detto.
L’agire invece si muove su un piano più elevato in cui entrano in gioco anche la consapevolezza, la scelta, la relazione con altre persone.
E poi il concetto di responsabilità: chi agisce ha un piano in mente, ha studiato gli obiettivi da raggiungere, si è confrontato con le varie possibilità, ha valutato le opzioni in base alle risorse a sua disposizione – anche in termini di persone coinvolte nel processo – e ha utilizzato il libero arbitrio decisionale per arrivare a quella che considera la strada più efficace.
In pratica, chi agisce, in qualsiasi ambito della vita, mette in atto un processo di management aziendale.
È dunque fondamentale che i professionisti coinvolti ai vari livelli di un’organizzazione imprenditoriale sappiano agire e non semplicemente fare.
I compiti del manager
Quella del manager è una figura fondamentale all’interno dell’azienda. È colui o colei che disegna le linee del management aziendale.
Collegandoci al concetto dal quale siamo partiti, tra i compiti chiave del manager c’è quello di garantire che i professionisti inseriti nel contesto aziendale siano capaci di agire e non solo di fare: il “saper fare” è una competenza necessaria per concorrere alla crescita dell’impresa, ma non è sufficiente.
Partendo dal presupposto che già in fase di colloquio gli esperti di Gestione delle Risorse Umane dovrebbero essere in grado di valutare l’attitudine personale e quindi cogliere la differenza tra chi sa fare e chi sa agire, è necessario poi che il contesto quotidiano, di cui si occupa il management aziendale, sia un terreno fertile, in grado di potenziare le soft skill del collaboratore.
In che modo?
- Garantire possibilità di miglioramento continuo;
- affidare progressivamente sfide più complesse alle quali corrispondo soddisfazioni maggiori;
- sperimentare nuovi approcci organizzativi e gestionali, più funzionali al benessere lavorativo;
- offrire stimoli costanti;
- essere aperti ad innovazioni e cambiamenti;
- riconoscere i meriti.
Aumentare le performance è l’obiettivo che si pone il management aziendale: creare un ambiente in cui il saper agire sia predominante sul saper fare è il modo in cui può riuscirci.
Lascia un commento