Economia reale ed economia virtuale: il ruolo delle criptovalute

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Economia reale ed economia virtuale: il ruolo delle criptovalute

La rivoluzione digitale ha fatto sì che la nostra vita si svolga in due mondi complementari, il reale ed il virtuale. Anche i metodi di pagamento sono dunque coinvolti da questo dualismo e le criptovalute nascono proprio in questo contesto. Vuoi saperne di più?

L’idea dietro la scrittura di questo articolo, non è tanto quella di spiegarti che cosa siano le criptovalute – seppure lo faremo – quanto quella di aprire un momento di riflessione: quanto grande è stato l’impatto del digital se anche la moneta è stata in un certo senso innovata?

Indagare processi storico-sociologici è materia complessa e non vogliamo certo porci come filosofi in materia. È vero però che la comunicazione è il nostro pane quotidiano e che i cambiamenti che impattano così tanto sulla nostra vita, sono affascinanti e stimolanti da approfondire.

Potremmo definire le criptovalute semplicemente come delle monete attraverso le quali regolare delle transazioni online, senza bisogno di uno scambio di denaro fisico.
In pratica, ti potresti trovare a pagare qualcosa in bitcoin piuttosto che in euro.

Che cosa c’è di tanto rivoluzionario? Due fattori in primis:

  • Il fatto che queste monete siano sottratte alle fasi di emissione e controllo, compito solitamente della banca centrale,
  • l’utilizzo della tecnologia blockchain per il loro funzionamento.

 

Blockchain, che cos’è e come funziona

La blockchain è una catena di blocchi virtuali, un protocollo quasi inviolabile, un articolato e complesso sistema di calcoli che hanno scopo di garantire la sicurezza delle criptovalute.
Ad esempio il Bitcoin ma lo stesso vale per tutte le altre criptovalute che altro non sono che una serie numerica, costruita da blocchi di bit che formano una catena: la blockchain per l’appunto.
Chi ha nelle proprie tasche virtuali un bitcoin è in possesso di questa serie numerica, collegata ad un indirizzo internet, tramite il quale si effettuano e ricevono pagamenti.

Dietro alla creazione di questi blocchi, ci sono delle figure chiamate “miners”, i quali hanno il compito di creare le criptovalute, dunque le monete. Lo fanno grazie all’utilizzo di calcolatori di una complessità inimmaginabile e di un algoritmo, che crea le catene numeriche.

Criptovalute, quanto sono diffuse?

Ma il fenomeno delle criptovalute, è davvero così tanto diffuso?
Per rispondere dobbiamo valutare due fattori differenti: il numero di criptovalute presenti e quello degli effettivi utilizzatori.

Oltre al bitcoin, la più diffusa, ci sono per lo meno altre tre criptovalute che vale la pena di nominare.

Ethereum è stata lanciata nel 2015 ed ha già raggiunto la seconda posizione in quanto ad importanza.
Litecoin è una “figlia” del bitcoin, dalla quale si è staccata nel 2011 per vivere di vita propria.
Peercoin è invece interessante perché adotta un protocollo ancora più stringente in quanto a sicurezza.
Anche Zuckemberg ha annunciato di voler varare la moneta virtuale di Facebook, Libra.

Ci sono circa 1000 criptovalute in circolo e questo ci farebbe immaginare che il loro impatto sia estremamente potente nelle transazioni digitali. Tuttavia, al momento, il numero di persone ed aziende che effettivamente le utilizzano, è ancora poco elevato.

Alla fine di questa riflessione sulle criptovalute, possiamo quindi dire che per quanto l’idea sia rivoluzionaria e contenga enormi differenze rispetto alle tradizionali monete, l’economia reale sembra ancora spuntarla su quella virtuale.

Chissà cosa ci riserverà il futuro. Di certo Immedya Holding sarà pronta a cogliere ogni nuovo scenario e portarlo alla massima attenzione.

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