
Cultura aziendale: promuovere l’unicità per generare ricchezza
Succede spesso di sentire opinioni sul senso di isolamento e sfiducia personale nelle aziende, soprattutto in quelle realtà dove la cultura aziendale non viene tramandata efficacemente attraverso un approccio umanistico. Questo perché una cultura aziendale positiva deve nascere da un purpose ben chiaro e ricco di sfumature, non solo votato al profitto.
La centralità dell’uomo è uno dei valori più potenti che un’azienda può fare propri, per accrescere il potenziale e migliorare tutti i processi, finanche la produttività. Per coltivare una sana cultura aziendale, è quindi necessario porre la persona al centro, con le sue unicità.
Favorire l’unicità nella cultura aziendale
Stando ai manuali, la cultura aziendale può essere definita come “l’insieme dei valori e degli assunti presenti e percepiti in azienda, efficaci al punto da essere riconosciuti e tramandati”.
Essa non viene affissa su un foglio A4 o non viene distribuita su una brochure ai dipendenti, manager o neoassunti.
È piuttosto un insieme omogeneo di processi comunicativi, attraverso atti e parole, che generano una coscienza comune, della quale sentirsi parte.
Ma per essere considerata positiva, è necessario un approccio volto alla cultura della felicità individuale di dipendenti e collaboratori sul piano relazionale e sociale, basato sul potenziale umano e sull’unicità dell’individuo, in relazione al contesto di appartenenza.
Ponendo al centro la persona, con la sua unicità, l’azienda permette a tutti di sentirsi accettati, liberi di proiettare loro stessi, e di crescere.
Diversità, unicità, relazioni umane
Infatti ognuno di noi è unico perché diverso dagli altri. È questa l’unica vera diversità accettata e promossa dall’azienda: quella legata all’unicità della propria personalità.
Perciò il tema della Diversity assume una connotazione positiva, in quanto ciascuno di noi porta valore aggiunto grazie alle proprie peculiarità che lo differenziano dagli altri.
La singolarità della persona si coniuga così con una dimensione collettiva e relazionale.
L’identità infatti ha alla base il concetto di alterità:
- da un lato implica la consapevolezza di essere diverso e unico rispetto agli altri;
- dall’altro si ha la necessità di cogliere e rispettare gli altri come individui a loro volta differenti rispetto alla propria persona, a cui si riconosce un senso di responsabilità diffusa.
L’unicità nel contesto lavorativo è quindi importante perché permette di crescere e avere senso di appartenenza al gruppo scoprendo così anche la propria diversità, i propri punti di forza, per svolgere al meglio il lavoro. L’individualità viene valorizzata all’interno di un contesto culturale aziendale che promuove il senso di appartenenza e allo stesso tempo il coinvolgimento dei dipendenti.
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Unicità in relazione all’ambiente
Il singolo individuo non può essere decontestualizzato: ovunque lavori si trova all’interno di un ambiente che connota la sua esperienza professionale. Da un lato, quindi, c’è la persona e dall’altro c’è l’ambiente.
Se l’azienda prende in esame la singolarità della persona, serve stimolare la sua motivazione attraverso una comunicazione interna che sappia veicolare in modo comprensibile ogni singolo percorso formativo come anche le opportunità di carriera, stimolando il senso di imprenditorialità del singolo.
Concentrandosi sull’ambiente invece, serve diffondere una corretta cultura dell’errore che percepisca gli sbagli come una fonte di miglioramento personale e collettivo, e non come un motivo di vergogna o di punizione.
Un ambiente di lavoro progressista e tollerante risulta in questo caso essenziale per evitare che si instauri nei collaboratori il sentimento del timore, la paura del giudizio e la percezione di non essere all’altezza.
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Il ruolo del management nella ricerca della diversità
Fondamentale è avere chiaro il dinamismo che interessa la cultura aziendale: per essere efficace, deve alimentare i desideri e le tensioni di autorealizzazione dei lavoratori, esserne interprete, allenatore e ricevente aperto e agile in un processo di scambio circolare e continuo.
Il top management deve impegnarsi attivamente per creare i presupposti necessari per rendere l’ambiente di lavoro un luogo inclusivo che sappia accettare il diverso e le proposte dei singoli.
È l’azienda infatti ad avere la responsabilità di instaurare un’atmosfera in cui le persone si sentano libere di esprimersi, portando valore e ricchezza all’impresa stessa.
Per farlo serve trasmettere il senso di appartenenza e creare fiducia tra i collaboratori nelle azioni pratiche quotidiane (vedi employee engagement): così facendo i singoli si sentono parte di un progetto più ampio e non percepiscono l’azienda come mero erogatore dello stipendio mensile.
Se il dipendente si trova a interagire in un contesto lavorativo positivo, dove la sua valorizzazione è vista come priorità, esprimerà il meglio di sé nel perseguimento degli obiettivi e contribuirà alla crescita dell’impresa.
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